Teresa

Era luglio ed era il giorno del mio compleanno, la vicina del piano di sopra aveva detto di andare da lei perché voleva farmi un regalo come ringraziamento per l’aiuto che davo a suo figlio per imparare a leggere e scrivere.
Non mi aspettavo certo nulla di che visto che la loro situazione economica non era certo idilliaca.
Invece la signora del piano di sopra mi regalo un bellissimo casio al quarzo.
Quando aprii la scatola ero felicissimo perché era uno dei miei desideri.
“Ti piace?” chiese Teresa.
“Mi piace da morire. Era la cosa che più desideravo” risposi con innocenza io.
Lei che invece innocente non era disse: “Figurati se la cosa che ti piace di più è un orologio.
Io arrossii ed ovviamente non ebbi la spregiudicatezza di risponderle a tono.
Lei si avvicinò e con fare anche troppo villano mi allungò una mano in mezzo ai pantaloni e avvolgendomi sia il pene che i testicoli inizio a tastarmi salendo e scendendo con la mano.
“Eh, è questo qui l’hai già usato?”
Mi domandò allontanando la mano per poi ripetere di nuovo la stessa cosa e la stessa domanda.
“L’hai già usato questo qui?”
Ero stordito da quello che stava avvenendo, ma lui non era tanto stordito ed infatti aveva iniziato ad indurirsi.
“Ti piacerebbe usarlo è questo qui?!”
Con fare maldestro,ma altrettanto villano allungai entrambe le mani sulle sue tette e maneggiandole come faceva lei col mio cazzo e le agitai.
“Ma guardalo sto ragazzino, vuole scopare con me!”
“Vuoi scopare con me?” disse mentre di nuovo mi aveva agguantato il cazzo.
Non capii più niente e lasciai andare una risposta che sembrava tratta da un film porno.
“Siii, voglio scopare con te!”
Ero totalmente inesperto, ma qualche giornalino porno lo avevo guardato.
Feci maldestramente scivolare la mano sotto la maglietta e toccai le sue tette sopra al reggiseno.
Lei con un gesto rapido se lo slacciò e lasciò che le mie mani toccassero i primi capezzoli.
Con maestria lei guidò le mie mani e mi mostrò come toccarla.
Sentii quei suoi capezzoli rizzarsi sotto le mie dita mentre il mio cazzo stava scoppiando dentro i pantaloni.
Quel giorno fortunatamente mi ero già masturbato almeno tre volte di cui una pochi minuti prima di salire altrimenti avrei già fatto un patatrac.
Fu per questo che riuscii a resistere mentre lei mi slacciava i pantaloni e prendeva in mano il mio membro.
Teresa allora mi trascinò a forza in camera sua.
Si buttò sul letto completamente nuda e mi tirò sopra di lei.
Non ebbi nemmeno il tempo di capire come fare che mi ritrovai il cazzo dentro di lei.
Per istinto cominciai a muovermi, ma non sapevo esattamente come fare.
Forse i colpi erano troppo veloci e troppo leggeri, ma io sentivo sul mio cazzo una sensazione mai provata prima.
Era una sensazione di benessere, di pienezza ed era sicuramente la sensazione più bella che avessi mai provato.
Mi muovevo più velocemente e Teresa iniziava a gemere di Piacere.
Nella concitazione non mi resi conto che non mi sarei controllato ed inondai la figa di Teresa.
In un momento passai dal pensiero felice al pensiero tragico.
Non sapevo niente di giorni fertili e contraccettivi orali. Pensai di aver messo in cinta Teresa.
“Ma che hai combinato! Mi sei venuto dentro?” Sbottò lei in tono arrabbiato.
Non sapevo se scusarmi o mettermi a piangere quando lei disse:
“Ma sto scherzando! Prendo la pillola e non posso rimanere in cinta”
Mi sentii sollevato da un incubo.
Lei allora mi disse: ”Dai, torna a casa prima che tua mamma venga a cercarti.”
Non ho mai più avuto rapporti con Teresa e non ho mai raccontato a nessuno di questa storia, ma sono tuttora entusiasta della mia prima volta e devo confessare che a volte mi masturbo ancora pensando a Teresa.